La materia prima per la fabbricazione della carta è la cellulosa,
ottenuta dal legno degli alberi coltivati per questa necessità
(soprattutto il pino, il pioppo e il faggio): una volta tagliati e fatti
stagionare, vengono triturati e inseriti in macchine che estraggono questa
sostanza. La cellulosa non può essere creata “artificialmente”,
con processi chimici, ma può essere ottenuta recuperando e riciclando
la carta usata.

Per avere un’idea di come sia la cellulosa pensate a un batuffolo
di cotone (il solo elemento a contenere la cellulosa allo stato puro):
è bianca, può essere filata e assorbe i liquidi. A parte
la corteccia tutte le altre parti del tronco sono utilizzate per ottenere
la pasta di cellulosa: questa viene poi sottoposta a processi chimici
per renderla più bianca e quindi mescolata ad altri materiali come
le colle (per evitare che l’inchiostro si espanda), i coloranti e altre
sostanze necessarie per darle compattezza.

A questo punto la pasta deve diventare un foglio: per questo si utilizzano
dei rulli, passando attraverso la pasta viene privata dell’acqua in eccesso
e poi schiacciata e seccata completamente. In certi casi, per produrre
particolari tipi di carta (come quella dei libri o dei giornali settimanali)
sono necessari altri trattamenti per spianarle, levigarle e lucidarle.
La fase finale è quella del confezionamento per i diversi usi:
può essere tagliata in fogli o arrotolata in grosse bobine (usate
soprattutto per la stampa dei quotidiani, nelle cosiddette “rotative”).

Ogni anno vengono tagliati 40 milioni di alberi – 2 alberi a famiglia
– per produrre carta, l’80% della quale finisce tra i rifiuti. Recuperare
e riciclare la carta, quindi è importante: non solo perché
così si rispetta l’ambiente, ma anche perché si risparmiano
risorse naturali ed energia.

Per produrre una tonnellata di carta da cellulosa vergine, infatti, occorrono
15 alberi, 440.000 litri di acqua, 7.600 kWh di energia elettrica. Mentre
per produrre una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri di
acqua e 2.700 kWh di energia elettrica e nessun albero viene abbattuto.

Il cartone si differenzia dalla carta per il peso e lo spessore: la carta
ha un peso che va dai 30 a 150 g/m² e uno spessore dai 0,05 a 0,3
mm; il cartone, invece, ha un peso che va dai 400 a 1200 g/m² e uno
spessore da 0,7 a 2,5 mm. Queste caratteristiche, gli permettono di essere
idoneo come imballaggio per la movimentazioni di merci in quanto compatto
e resistente.

Da cartone riciclato possiamo produrre nuovo cartone mentre, dalla carta
riciclata possiamo produrre nuova carta e nuovo cartone.

Vediamo quindi cosa dobbiamo andare a mettere nel nostro cassonetto
della carta:

::
Questo si, questo no

:

Giornali e
riviste, vecchi quaderni, opuscoli, sacchetti di carta, fotocopie
e moduli in continuo, scatole e scatoloni in cartone,
i poliaccoppiati in tetrapak (brick del latte e del succo di frutta).

No:

Carta con residui
di colla o altre sostanze, i contenitori della pizza se molto unti,
la carta
chimica del fax, la carta autocopiante, bicchieri e piatti di carta.

* NOTA: per il riciclo del tetrapak occorre informarsi sulle diverse modalità attivate nel proprio comune (vedi www.tiriciclo.it): a seconda delle realtà questo materiale può essere inserito nei raccoglitori del multimateriale (con la plastica il vetro e le lattine) o in quelli della carta.